4 chiacchiere con lo chef

Jacopo è lo chef di Baita Dovich ed è un cuoco sia esperto che giovane. Sì, avete capito bene: giovane perché non ha nemmeno 40 anni, esperto perché le competenze accumulate negli anni sono davvero sorprendenti. Jacopo, infatti, inizia a frequentare le cucine di hotel, rifugi e grandi alberghi quando ha appena 14 anni; grazie alla tenacia e alla creatività che da sempre lo contraddistinguono, oggi dirige uno dei più rinomati ristoranti dell’area della Marmolada.
Conosciamolo meglio attraverso le sue parole: scoprirete ben presto che è anche un tipo davvero simpatico!

Jacopo, raccontaci da quanti anni fai questo lavoro.

“Ho iniziato quando avevo 14 anni, passavo le estati come lavoratore stagionale; certo allora ero un semplice lavapiatti, ma era un lavoro impegnativo ve lo assicuro.
Appena finite le superiori ho deciso di continuare a coltivare la passione per la cucina e ho lavorato un po’ ovunque, tra le Dolomiti e Venezia, imparando tanto, rubando con l’occhio.
Impara l’arte e mettila da parte, si dice così no?”

Come è iniziata la tua avventura a Baita Dovich?

“All’inizio ero secondo chef e così ho potuto continuare ad imparare, ma non vedevo l’ora di poterci mettere del mio. E quando sono diventato primo chef, beh…mi sono potuto divertire per davvero!
Mi piace giocare con i sapori, creare abbinamenti nuovi e accostamenti originali.
Le ricette della tradizione possono trovare nuove declinazioni, basta solo osare un pochettino e il risultato è ottimo, ve lo assicuro.”

Svelaci allora: qual è la ricetta per diventare uno chef?

“Oh non lo so proprio, nel mio caso ci sono voluti anni di lavoro e soprattutto tanta voglia di fare. L’importante è non fermarsi mai, continuare a sperimentare e cercare di rinnovarsi sempre.”

Un aggettivo per descrivere la cucina di qualità?

“Mi cogli impreparato, non sono bravo in italiano. Un aggettivo… beh sicuramente la scelta delle materie prime migliori, fresche e a km zero e poi la passione e la voglia di crescere. Non sono aggettivi, vero?”

No, non sono aggettivi, ma hai reso benissimo l’idea ugualmente! Per chiudere, toglici una curiosità: qual è il tuo piatto preferito?

“Senza dubbio…spaghettini al pomodoro fresco e basilico, con una grattugiata di ricotta salata. Buonissimi!”